You can go anywhere – A/I 25-26

    Il pranzo della domenica

    Mani che creano. Esplorano, manipolano. Lasciano condurre il movimento alla materia tessile. Fotografie che catturano oscillazioni, movenze, pieghe. Un tessuto di tradizione e innovazione. Non una semplice rappresentazione di multigenerazionalità. Un racconto visivo. Una continuità tra passato e futuro. Un pranzo della domenica fatto di sensazioni aptiche.

    You can go anywhere. Un invito per noi, un momento di riflessione sulla tessitura manuale oggi. Un ritorno alle basi in cui si lascia campo aperto all’invenzione. La mano e il gesto, il tocco, la presa come fase propedeutica alla produzione meccanica.

    Sensibilità verso il materiale, nel dare forma e reagire con flessibilità. Qualità indispensabili per il futuro. Mani bambine che spuntano qua e là, con un gioioso approccio alla materia tessile. Un monito per mantenere vivo il piacere primario anche nei procedimenti più complessi. Uno spirito ludico che, unito alla maestria artigiana, crea un dialogo tra freschezza infantile ed esperienza consolidata.

    Un “what if” che esplora cosa accadrebbe se tutte queste mani – di solito lontane – si mettessero a lavorare insieme, nello stesso momento, combinando e scombinando le loro abilità e creatività, le loro connessioni e geometrie, alcune effimere altre possibili. Oltre il tocco, oltre la trama.

    Come il pranzo della domenica. Un momento di familiarità, collaborazione. Intrecci di fili e vite.

    Dal filo, ovunque esso ci condurrà.

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